Ophrys igiliae

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Ophrys crabronifera:
– pianta esile con 6 fiori al massimo;
– tepali interamente verdi, specialmente i sepali (i petali leggermente più scuri);
– labello più arrotondato e meno allungato, non rossastro brillante ma più scuro, anche bruno-nerastro, campo basale compreso; pseudo-occhi scuri, anche neri; macula piccola, violacea scura, nella parte centro-distale del labello, a forma di ponticello oppure limitata a due gocce separate.

Dal protologo di Stephen Sommier 1900 di Ophrys exaltata
var. virescens (ricomb. come subsp. da Kreutz & Klaver 2013):

This entity was described in 1900 by the Italian botanist Stéphen (Pietro Stefano) Sommier as Ophrys exaltata subsp. virescens. His plants were collected 10 March 1897 from a population on the western promontory “Il Franco” on the island of Giglio in the Tuscan archipelago. He later reported the variety also on the island of Pianosa (cf. Baldini 1998, 391). The parsimonious Latin description he provided runs as follows: “Perigonii phyllis tribus exterioris laete, duobus interioribus sordid viridibus” (Sommier 1900, 77). In an unpublished note, preserved with the holotype (FI002752), Sommier however specifies: “Tepali esterni verde sbiadita […]. Interni marroni verdastri. Labello tutto nero peloso con delle piccolissime macchie lucide”, drawing attention to its green sepals and black labellum.

Nome di rimpiazzo per Ophrys exaltata var. virescens
di Karel Kreutz, Mauro Biagioli e Maria Grazia De Simoni 2022:

Ophrys igiliae Kreutz, Biagioli & De Simoni, nom. nov. GIROS Orch. Spont. Eur. 65 (2): 150 (2022)
Replaced Name: Ophrys exaltata Ten. var. virescens Sommier, Isola Giglio: 77 (1900).
Syn.: Ophrys crabronifera Mauri subsp. virescens (Sommier) Klaver & Kreutz, GIROS Notizie: 53 (2013).
Holotype: Italy, Tuscan Archipelago (Grosseto), Giglio Island, Promontory “Il Franco”, leg. C.P.S. Sommier (10 March 1897), FI (FI-002752).
Note: in the genus Ophrys the epithet ‘virescens’ is at species rank not available, because of the existence of the name Ophrys virescens M. Philippe ex Grenier, Mém Soc. Émul. Dept. Doubs Ser. 3, 4: 401 (1859). Etym.: from Latin Igilium, ancient name of the Giglio Island.

Ophrys morisii

Caratteri essenziali distintivi da Ophrys crabronifera:
pianta di taglia minore (fino a 40 cm), con 4-10 fiori grandi. Tepali piuttosto simili, soprattutto per i colori, in genere appena più brevi (i sepali 10,5-15 × 5,5-8,5 mm, i petali 5,5-10 × 2-4,5 mm, di colore più intenso rispetto ai sepali, e ancora di più sui bordi ondulatiLabello più allargato (10-16 × 13-22 mm), da arrotondato a subtrapezoidale, a volte con trilobatura appena accennata, convesso longitudinalmente e spesso ristretto nella parte distale, bruno-rossastro nella parte centrale e con densa pelosità submarginale di color bruno scuromacula in posizione basale, spesso semplice con disegno simile a quello di O. crabronifera ma a volte più elaborata ed estesa nella parte centrale; apicolo ben visibile, di solito non inserito in un’incisione (comunque piccola); campo basale allungato e in genere ben delimitato dalla macula, cavità stigmatica larga come alta, pseudo-occhi nerastri brillanti. Impollinata da Anthophora sicheli e da A. thoracica.

Protologo di Ugolino Martelli 1896:

Ophrys pollinensis

Caratteri essenziali distintivi da Ophrys crabronifera: piante di taglia minore (fino a 40 cm), a volte in gruppi di 2-4, con fiori un po’ più piccoli; sepali molto simili, petali più corti (6-8 × 2-4 mm, fino a un terzo dei sepali), a volte falciformi o a base auricolata. Labello più arrotondato e allargato nella parte distale, in genere bruno-rossastro più scuro nella parte centrale e densa pelosità submarginale più chiara; macula in posizione centrale, più estesa e quasi sempre più elaborata, con ocello centrale o a forma di occhiali o di H, con ramificazioni che raggiungono e delimitano il campo basale ampio e più chiaro del resto del labello; apicolo spesso più ingrossato, cavità stigmatica e pseudo-occhi come in O. biscutella.

Protologo di Erich Nelson da Jean Devillers-Terschuren e Pierre Devillers 2000:

Ophrys lunulata

Pianta robusta e slanciata, alta fino a 50 cm; brattee più lunghe del fiore (almeno le prime in basso); infiorescenza allungata e sublassa, con 6-10 o anche più fiori grandi.
Sepali biancastri, rosei o rossastri, ovato-lanceolati (11-16 × 4,5-7 mm), con nervature verdi, a margini incurvati, i laterali diretti obliquamente verso il basso, il mediano arcuato in avanti; petali molto stretti, lineari-lanceolati, concolori ai sepali e lunghi circa 2/3 di questi (8-11 × 2-3 mm), con margini non ondulati. Labello subtrilobo, pendulo, che appare stretto e allungato per la forte convessità longitudinale (in realtà disteso è meno lungo che largo (10-14 × 13-18 mm), da rossastro scuro a bruno-nerastro, vellutato al centro e con pelosità submarginale lunga, folta, da arancio a bruno-rossastra chiara; lobo mediano bruno-rossastro, a margine giallo e glabro più o meno ampio, lobi laterali in posizione basale, villosi all’esterno, prolungati in avanti in due gibbosità poco marcate; macula relativamente piccola e più o meno centrale, con disegni semplici e variabili (a forma di mezzaluna o a grossolana H o U rovesciata, oppure ridotta a due gocce), da grigio-bluastra a rossastra, glabra, lucida, munita a volte di un sottile bordo bianco; apicolo grosso, per lo più triangolare, giallo-verdastro, variamente orientato; cavità stigmatica stretta, senza area centrale più chiara, pseudo-occhi spostati verso l’interno, neri e globosi, lucidi; ginostemio allungato e a volte leggermente sinuoso, formante un angolo aperto (retto o quasi) con il labello. Impollinata da Osmia kohli.

Protologo di Filippo Parlatore 1838:

Ophrys panattensis

Caratteri essenziali e distintivi rispetto a Ophrys lunulata:
pianta alta fino a 40 cm, con 6-12 fiori più grandi, spesso tutti più o meno rivolti nella stessa direzione. Sepali come in O. lunulata, talvolta con aree sfumate di verde nella parte apicale; petali stretti come in O. lunulata, ma ma più corti (lunghi 6-8,5 mm, circa la metà dei sepali), a margini ondulati e finemente ciliati, concolori ai sepali o poco più scuri. Labello più grande (11-18 × 11-20 mm), di forma molto variabile, da intero a trilobato, da allungato e fortemente convesso a tondeggiante, o anche allargato e meno convesso, da bruno-rossastro scuro a bruno-nerastro, con margine stretto bruno-aranciatomacula di solito nella parte basale e ridotta a due bande parallele a volte collegate a formare una H (oppure X, W o U rovesciata), di colore grigio-plumbeo, spesso a bordo chiaro; gibbosità da assenti a poco marcate; larga fascia submarginale con lunga e fitta pelosità bruno-rossastra; apicolo ben sviluppato, giallo-verdino, triangolare o tridentato, diretto in basso o in avanti. Impollinata da Osmia rufa.

Ophrys promontorii

Caratteri essenziali e distintivi rispetto a Ophrys lunulata:
pianta più bassa (fino a 30 cm). Infiorescenza assai lassa e pauciflora (2-7 fiori grandi). Tepali un po’ più lunghi (i sepali 11,5-17 × 4-6 mm, i petali anche più larghi: 8-12 × 4-6 mm), i primi di color verde chiaro, spesso con toni bianco-giallastri o sfumati di rosa o bruno, i secondi regolarmente più scuri dei sepali e spesso a margini ondulati e ciliati. Labello intero, da suborbicolare a obcordiforme (9,5-15 × 10-15 mm), convesso e per questo a volte apparentemente ovoide-allungato, la parte distale spesso ripiegata all’indietro, senza margine giallo; densa e lunga pelosità submarginale bruno-rossastra, il resto del labello è bruno molto scuro; gibbosità spesso importanti; macula piccola e centrale, di forma variabile, spesso due piccole gocce anche allungate e unite a forma di U o V rovesciata (‘a occhiali’), qualche volta scutiforme o perfino assente, bluastra o violacea o anche nerastra; apicolo piccolo ma evidente, triangolarecavità stigmatica molto larga e arrotondata; pseudo-occhi piccoli, non sempre ben visibili; ginostemio formante un angolo retto con il labello. Impollinata da Osmia mustelina

Protologo di Othmar ed Edeltraud Danesch 1971:

Ophrys tarentina

Caratteri essenziali e distintivi rispetto a Ophrys lunulata
pianta più bassa (fino a 35 cm). Infiorescenza lassa e pauciflora, con 2-7 fiori grandi. Tepali di colore verde chiaro, con toni bianco-giallastri i sepali, più giallo-ocracei i petali glabri, con margini dritti o poco ondulati; sepali 10-14,5 × 4,5-7 mm, i petali oblunghi-lanceolati 8-11 × 2,5-4,5 mm. Labello intero o subtrilobo, da obovato a obcordiforme, a volte in apparenza piuttosto allungato, in realtà più largo che in O. promontorii (10,5-15 × 13-17 mm),  privo o quasi di gibbosità basali, con pelosità submarginale fitta, lunga, bruno-rossastra, al centro vellutato e bruno scuro, a bordi glabri più chiari, giallastri; macula piccola e ±centrale, a bande sottili che disegnano una H, una X o una U rovesciata, spesso interrotte e discontinue, lucida, grigiastra, talvolta poco evidente; apicolo molto ridotto, triangolare, diretto in basso o in avanti; cavità stigmatica lievemente ristretta alla base, con pseudo-occhi globosi, nerastri e lucenti, posti piuttosto in alto sulle pareti della cavità stigmatica. Impollinata da Osmia tricornis.

Ophrys apifera

Pianta robusta e slanciata, alta fino a 60 cm, con brattee inferiori assai più lunghe dell’ovario. Infiorescenza lassa con 4-10 (12) fiori di dimensioni medie.
La descrizione che segue riguarda i fiori nella forma tipica, le numerose varianti possono presentare forme e colori molto diversi soprattutto nel labello e nei petali (vedi tabella sotto).
Sepali ovato-lanceolati (11-17 × 5-9 mm), bianchi, rosei o violaceo-porporini, con nervatura mediana verde, il dorsale eretto e poi decisamente ripiegato all’indietro; petali piccoli e molto corti (1-3 × 1 mm), vagamente triangolari, diretti in avanti, ottusi, pelosi, verdastri, talvolta con sfumature brune o rossastre. Labello piuttosto piccolo rispetto ai sepali, vellutato, bruno rossastro o bruno scuro, trilobato alla base, con lobi laterali ridotti a gibbe, piccoli, conici e molto pelosi, e lobo mediano tondeggiante, globoso, decisamente convesso, con margini revoluti; macula piccola e poco elaborata, limitata alla parte basale del labello, bruno-violacea, con ampio bordo bianco-giallastro, campo basale ben delimitato, a tinte bruno-aranciate più o meno intense; pelosità submarginale rasa, bruno-chiara; pseudo-occhi verdastri; apicolo triangolare, rivolto in basso o all’indietro e quindi poco visibile; ginostemio molto allungato e sinuoso; masserelle polliniche discendenti in breve tempo ad appoggiarsi sullo stigma per il ripiegamento delle lunghe caudicole (pianta regolarmente autogama).

Protologo di William Hudson 1762:

Varianti di Ophrys apifera segnalate in Italia:

Epiteto f. (forma) o var. (varietà) Petali Labello
var. aurita lunghi e stretti (rar. sepaloidi) normale
var. badensis sepaloidi normale, più convesso
f. bicolor normali di 2 colori uniformi (più chiaro nella parte basale, più scuro in quella distale), senza macula e campo basale
var. chlorantha normali normale, ma interamente verdastro, disegno trasparente quasi invisibile
var. emanuelae
(±= quintianensis)
normali quasi normale, campo basale ben definito, macula spesso ‘frammentata’ in macchie gialle fino alla parte distale
f. flaveola
(della var. bicolor)
normali forma ipocromica della var. bicolor, labello bianco nella parte basale e giallo in quella distale
f. flavescens normali normale, ma interamente giallo-brunastro, disegno sbiadito
var. friburgensis sepaloidi anomalo per la forma e per i disegni, spesso stretto e allungato, con lobi lat. assenti o quasi, sommità appuntita e incurvata, bruno con macchie gialle disordinate (o giallo con macchie brune)
var. fulvofusca
(syn.: almaracensis)
normali bruno-rossastro uniforme, senza macula e campo basale
var. laetitiae normali o allungati quasi normale, ma grande macula che occupa gran parte del labello, spesso ‘molariforme’
var. patinata
(syn.: renatae)
strettam. sepaloidi concavo, senza gibbe e macula, fondo bianco con bande giallo-verdastre laterali macchiate di rosso
var. purpurea
(syn.: tilaventina)
normali o allungati concavo, colori sbiaditi, in prevalenza rosati con macchie gialle e brune disordinate, sommità appuntita, gibbe poco evidenti
var. quintianensis
(±= emanuelae)
normali quasi normale, campo basale e macula poco definiti nella parte basale, parte distale bruna uniforme con poche macchie gialle
var. trollii normali o allungati, anche sepaloidi anomalo per la forma e per i disegni, spesso stretto e allungato, con lobi lat. di solito ben staccati, sommità appuntita e bordi revoluti, bruno con macchie gialle disordinate (o giallo con macchie brune)
var. urbinensis normali quasi normale, ma parte centrale sbiadita bruno-ocra, in contrasto col rosso basale e distale 
N.B.: i tipi di emanuelae e di quintianensis sono stati depositati separatamente, ma gli autori concordano che si può trattare della stessa entità; botteronii è da alcuni considerata sinonimo di friburgensis; almaracensis è stata riconosciuta da uno degli autori (Durán) come sinonimo posteriore di fulvofusca

Epipactis palustris

Pianta alta 15-60(90) cm, stolonifera, con scapo eretto e robusto, verde e glabro in basso, spesso arrossato e densamente pubescente in alto; 4-10 foglie oblungo-lanceolate o strettamente lanceolate (le inferiori 7-18 × 1,5-4 cm), carenate, con bordi ondulati ma non denticolati; brattee inferiori lunghe come il fiore e più dell’ovario. Infiorescenza lassa, lunga fino a 18 cm, con 4-20 fiori grandi, da orizzontali a penduli, regolarmente allogami. Sepali lanceolati (8-13,5 × 3,5-5,5 mm), pubescenti, bruno-verdastri all’esterno, internamente rosso-verdastri talvolta con sfumature tendenti al bruno; petali bianco-rosei, appena più piccoli (8-12,5 × 3,5-5 mm). Labello lungo 9,5-13 mm, con netta strozzatura articolata tra ipochilo ed epichilo; ipochilo incavato con lobi laterali rialzati, lungo fino a 5,5-7,5 mm, bianco con striature rosso-violacee, nettarifero; epichilo mobile ampiamente cordiforme, lungo fino a 7-8,5 mm, bianco, con bordo ondulato e increspato e con creste basali sfumate di giallo, separate da un profondo solco; colonna bianco-giallognola a base stretta; antera giallina; clinandrio bene sviluppato; pollinii coesi; stigma fortemente incavato e a bordi laterali sporgenti; ovario lungo e fusiforme, bruno-violaceo, con lungo pedicello porporino di solito arcuato, entrambi pubescenti..
Numero cromosomico 2n = 40.

Protologo di Heinrich Johann Nepomuk von Crantz 1769:

⬆︎ from Biblioteca Digital Real Jardín Botánico:
Stirpium Austriacarum Pars II. […] Editio altera

Basionimo di Linneo 1753 (Serapias helleborine 𝛾 palustris):

 ⬆︎ from BHL (Biodiversity Heritage Library):
vol. 2 – Caroli Linnaei … Species plantarum – Biodiversity Heritage Library

Epipactis ariosica

Pianta non molto alta (raramente oltre 30 cm), con scapo sottile ma robusto, di color verde chiaro, con pubescenza leggera in basso e densa in alto. In basso 1-2 foglie orbicolari a base guainante, cauline intermedie (4-5) da largamente lanceolate a ovate, acute, da orizzontali a semierette, le più lunghe con estremità arcuate verso il basso, generalmente scanalate, con bordi leggermente ondulati; foglia più grande 7-9 × 2-5 cm; foglia superiore strettamente lanceolata, di solito bratteiforme (7 × 1-2 cm). Brattee inferiori più lunghe dei fiori (lunghe fino 6 cm). Infiorescenza lassa, raramente con più di 20 fiori, normalmente aperti e autogami. Tepali ovati e acuti, i sepali 10,5 × 5 mm, di color verde chiaro, a venature e bordi talvolta leggermente sfumati di viola; petali 9 × 5 mm, talvolta diretti in avanti a nascondere la colonna, da verde chiaro a biancastri, a volte leggermente macchiati di rosso o rosa soprattutto verso il margine. Labello con giunzione ipo-epichilo a forma di U di medie dimensioni, con un ampio colletto; ipochilo ed epichilo delle stesse dimensioni (3-4 × 3-4 mm), l’ipochilo globoso con poco nettare, verde-biancastro all’esterno e verde-brunastro internamente, a volte con bordi arrossati; l’epichilo largamente triangolare, ad apice acuto e spesso ripiegato verso il basso, bianco, verdastro alla base con rigonfiamenti brunastri o verdi, talvolta bicolori, poco sviluppati, asimmetrici, simili a verruche. Clinandrio e rostello ridotti, viscidio evidente a inizio antesi ma mai funzionante, presto nascosto dai pollinii e rapidamente rinsecchito; stigma da rettangolare a ovato e leggermente incavato; antera subsessile; pollinii rapidamente rigonfi, compatti abbastanza a lungo. Non rari gli esemplari sterili.

Protologo di Vito Antonio Romano, Stefan Hertel e
Helmut Presser 2021:

Epipactis ariosica V.A. Romano, S.Hertel & H. Presser spec. nov., die Arioso-Ständelwurz
Holotypus: Italien, Basilikata, NE Sasso di Castalda, alt. s. m. 1175 m. UTM 0561794/4484940 (WGS 84). 04.08.2018, leg. Helmut Presser. In herb. UNIBAS hinterlegt.
Description: Small to medium sized plants, 15-30 (50) cm high. The stem is strong and rather thick; especially in smaller plants it usually curved in places; pure green, lightly covered with white fluffy hairs at the base, but more densely covered higher up.
Usually, the plants have 1-2 almost orbicular leaves sheathing the stem base; 4-5 further leaves, broad lanceolate to ovate, rarely roundish, acute, green, held +/-horizontally to ascending, the longer leaves having downwardly curved tips; usually grooved, with slightly undulate edges; largest leaf 7- 9 cm long and 2-5 cm wide. The petioles are always green. There is usually also one upper bract-like leaf, up to 7 cm long and 1-2 cm wide, lanceolate to narrow lanceolate, acute.
The inflorescence covers one quarter to nearly half of the plant height; rather lax with (3) 5-20 (33) flowers. The flowers are opened normally to very wide.
The pedicel is green, rarely bronze. The ovary is pale green to green, almost glabrous.
The bracts are lanceolate, held +/-horizontally, mostly the same length as the flowers except the lowest ones which can be significantly longer, up to 6 cm long.
The sepals are narrow to broad ovate, acute; the lateral ones are ca. 8.5-10.5 mm long and 4-5 mm wide; pale green to green, the veins and edges sometimes slightly stained violet. The petals are narrow to broad ovate, acute, sometimes directed straight forward and hiding the column, pale green to whitish-green, sometimes slightly stained red or pink especially at the edges; 7-9 mm long and 4-5 mm wide.
The hypochile is 3-4 mm x 3-4 mm, orbicular; deeply basin-shaped; whitish-green on the outside, sometimes reddish in the upper part, brownish-green to brown on the inside; containing only a little nectar. The epichile is a broader than the hypochile, broad triangular, acute; the tip is often curved down; ca. 3-4 mm x 3-4mm; white, greenish in the centre with brownish or green bosses, sometimes bicoloured. The bosses are usually weakly developed to almost absent, asymmetrical, wart-like. The connection between epichile and hypochile is usually U-shaped and medium sized, with a broad collar.
The clinandrium and rostellum are somewhat reduced. The viscidium is clearly visible when the flower first opens but never functional and is soon hidden by the swelling pollinia and also quickly dries up. The stigma is rectangular to ovate and slightly concave. The anther has no stalk, or a very short one. The pollinia swell rather quickly to extend over the edge of the clinandrium but stay compact for a relatively long time. Sterile plants are not rare.

⬆︎ modif. by S. Hertel & H. Presser, 2021: Weitere Erkenntnisse zur Vielfalt der Epipactis-Arten im südlichen Italien. – Ber. Arbeitskrs. Heim. Orch. 38 (1): 148.