Serapias francavillae

Molto simile a S. lingua, ma anche a S. gregaria, dalla quale differisce per la minore altezza (17-28 cm), i sepali un po’ più larghi (22-25 × 5-5,7 mm), i petali più lunghi (19-22 × 2,6-3,3), l’ipochilo più ampio (11-14 × 15-17,5 mm) e l’epichilo più largo (11-17 × 5-7,5 mm). 

Protologo di Antonia Cristaudo, Rosario Galesi e Richard Lorenz 2009:

Serapias guadinae

La popolazione è composta da almeno 200 individui che si riproducono autonomamente presso lo stagno di Acquatina, una laguna costiera salmastra sul litorale di Lecce. Il loro portamento è intermedio tra S. cordigera e S. vomeracea, con base dello scapo e delle foglie macchiate di rosso, brattea subuguale o raramente più lunga del casco, labello genicolato e porporino scuro ed epichilo da subcordato a ovato-lanceolato, ma in genere più stretto rispetto all’ibrido occasionale S. ×kelleri.

Protologo di Lumare, Medagli & Biagioli 2017:

Serapias hyblaea

Portamento intermedio tra la tipica S. vomeracea (con petali più stretti) e S. lingua, dalla quale differisce per il labello più largo, scuro e peloso, e soprattutto per l’epichilo più largo (15-22 × 9-11 mm), dalle fattezze simili alla provenzale S. olbia

Protologo di Antonia Cristaudo, Rosario Galesi e Richard Lorenz 2009
(Serapias intermedia subsp. hyblaea):

Serapias lucana

Fu descritta come sottospecie lucana di Serapias cordigera per i caratteri decisamente più vicini a questa che a S. vomeracea s.l. Si distingue da S. cordigera per le brattee più piccole e l’infiorescenza leggermente più lunga (fino a 150 mm) e multiflora (6-13 fiori); il contrasto tra brattea e casco è meno pronunciato, e l’ipochilo non ha quasi alcuna sovrapposizione con l’epichilo, e invece spalle più ricadenti; l’epichilo inoltre è più stretto (10-14 × 17-24 mm) e di colore meno intenso rispetto a S. cordigera, e invece più vivo che quello di S. vomeracea, rispetto alla quale S. lucana presenta anche un’infiorescenza più corta e un po’ più larga, come pure più larghi sono i petali e tutto il labello.

Protologo di Richard Lorenz e Vito Antonio Romano 2014
(Serapias cordigera subsp. lucana):

Serapias sallentina

Ricca popolazione di individui con i caratteri dell’ibrido Serapias ×ambigua (S. cordigera × S. lingua), del tutto autonoma rispetto ai singoli parentali, pur presenti in zona. Pianta piccola, alta 14-24 cm, 6-9 foglie basali lineari, acuminate, con fitta maculatura violacea alla base e agli internodi, infiorescenza corta e pauciflora, con 4-6 fiori del tutto simili all’ibrido, inclusa la callosità basale divisa in due lamelle ma con unico rigonfiamento che le comprende entrambe. Rispetto ai parentali, l’epichilo è sempre di misura intermedia (larghezza media 12 mm vs. 17,5 mm di S. cordigera e 8,5 mm di S. lingua, lunghezza media 19 mm vs. 24 mm di S. cordigera e 13 mm di S. lingua), l’ipochilo è più stretto che in S. cordigera e più o meno simile come lunghezza a entrambe.

Protologo di Lumare e Medagli 2015
(Serapias ambigua subsp. sallentina)

Serapias parviflora

Pianta slanciata, spesso singola, con scapo robusto, alto 10-40 cm; 4-10 foglie da lineari a strettamente lanceolate, carenate, lunghe fino a 15 cm, alla base spesso striate di rosso, le 1-3 superiori guainanti il caule, più piccole e infine bratteiformi; brattee lunghe ±come il casco, ovato-lanceolate (25-40 mm), grigio-rossastre, con striature longitudinali purpuree. Infiorescenza inizialmente compatta, poi allungata e sublassa con 3-9 fiori piccoli e appressati allo scapo, a volte semichiusi, solitamente bruno-rossastri. Casco tepalico grigiastro-rossastro chiaro, con striature più scure, da quasi orizzontale a suberetto; sepali lanceolati, brevemente coalescenti (13-16 × 3-4 mm), petali subuguali (11-17 × 3-4,5 mm), gradualmente ristretti dalla base a goccia in lungo apice lesiniforme. Labello lungo da (13)14 a 19(22) mm, da bruno chiaro a bruno-rossastro, con venature rossicce e pelosità chiara al centro; ipochilo obcordiforme (8-10 × 9-12 mm), con lobi laterali eretti e completamente racchiusi nel casco, e spalle leggermente spioventi; brevi lamelle basali distanziate e divergenti, da verdi a violacee; corto epichilo lanceolato, 6-10(13) × 3,5 mm, più breve della larghezza dell’ipochilo, rossastro (più chiaro al centro), con pelosità sparsa e corta, spesso ripiegato decisamente verso lo scapo; ginostemio stretto, bruno-rossastro; connettivo breve, giallo, ad apice acuminato; pollinii gialli, friabili, sfarinantesi sullo stigma già prima di inizio antesi. 
Numero cromosomico 2n = 36.

Protologo di Filippo Parlatore 1837:

Serapias ausoniae

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Serapias parviflora:
dimensioni maggiori, sia delle piante che dei fiori (40-50% più rispetto a parviflora, ma ben inferiori rispetto alla sect. Vomeraceae);
– piante alte 25-35 cm, foglie basali un po’ più corte delle cauline guainanti; brattee più lunghe dei fiori (fino a 5 cm), verdi con apice rossastro (più grandi che in S. parviflora);
– sepali lunghi fino a 19-20 mm, petali fino a 17-18 mm (più grandi che in S. parviflora);
– labello lungo fino a 1,5-1,8 cm; ipochilo giallo-verdastro con lobi laterali arrotondati porporini, a volte eretti, parzialmente nascosti nel casco; lamelle basali parallele roseo-biancastre; epichilo lanceolato, acuto, più stretto dell’ipochilo e un po’ più grande che in S. parviflora (lungo fino a 12 mm, largo fino a 5,5 mm; in parviflora raramente più lungo di 10 mm); pollinii gialli inconsistenti, appena visibili (riproduzione prevalentemente autogama). Numero cromosomico 2n = 72.

Protologo di Roberto Gennaio e Giuseppe Pellegrino 2021:

Serapias nurrica

Pianta robusta, alta 15-35 cm, con scapo bruno-rossastro in alto; 4-9 foglie da lineari a strettamente lanceolate (10-18 × 0,8-1,6 mm), carenate, le inferiori distese, più in alto erette, le superiori guainanti e poi bratteiformi, con piccole macchie rosso-violacee alla base; brattee concolori al casco e più corte di quello (32-36 mm). Infiorescenza corta e densa, più allungata verso fine fioritura, con 3-9 fiori di media grandezza, autogami. Casco tepalico rivolto verso l’alto, pallido con striature bruno-rossastre; sepali lanceolati (20-26 × 5-8 mm), petali un po’ più corti (17-25 × 5,5-8 mm), a base tondeggiante bruno-nerastra. Labello lungo 23-30 mm, solitamente rossastro, con venature longitudinali più scure e margini chiari; ipochilo subrettangolare-subreniforme (11-13 × 15-18 mm) con lobi laterali quasi totalmente nascosti nel casco, spalle orizzontali o leggermente rialzate, di rado lievemente ricadenti; lamelle basali distanziate e divergenti, brevi, rosso-nerastre; epichilo con sottile bordo biancastro, contrastante col colore dominante bruno-rossastro, a margini ondulati, leggermente rialzati e irregolarmente crenulati, più o meno pendulo o rivolto in avanti (13-19 × 7-11 mm); ovario verde, ginostemio rosso-violaceo e pollinii verde-giallognoli. Numero cromosomico 2n = 36.

Protologo di Bruno Corrias 1982:

Serapias politisii

Pianta gracile e slanciata, con scapo soffuso di rossastro, alto 10-35 cm; 4-8 foglie lineari-lanceolate, acute (7-15 × 0,7-1,2 cm), carenate, soffuse di porpora, le superiori bratteiformi; brattee lunghe come il casco. Infiorescenza lassa e pauciflora, scura, con 2-7 fiori piuttosto piccoli, facoltativamente autogami. Casco diretto più o meno decisamente verso l’alto, esternamente da grigio a rossastro chiaro, con striature rossicce più scure; sepali 13-18 × 3-4,5 mm, petali 11-16 × 2-4 mm, a base arrotondata violacea. Labello lungo 14-23 mm, con lamelle basali parallele e accostate, porporine e lucenti; ipochilo reniforme-obcordiforme (6-11 × 7-12 mm), con spalle leggermente cadenti dei lobi laterali interamente nascosti nel casco, molto scuri; epichilo stretto e lanceolato (8-13 × 3-5 mm), bruno-rossastro scuro, con numerosi peli biancastri alla base, acuto, pendulo o rivolto decisamente all’indietro; pollinii verdi non friabili. Numero cromosomico: 2n = 36.

Protologo di Jany Renz 1928 (pro hybr.):

Serapias santuingensis

Caratteri essenziali e distintivi rispetto a Serapias nurrica:
pianta slanciata con scapo maculato verso la base, foglie lanceolate acute e maculate, infiorescenza corta e densa; epichilo stretto e acuminato, che spesso assume forma sinuosa a S e rimane strettamente unito al casco tepalico (indice di cleistogamia); ipochilo quasi totalmente glabro; totale assenza di callosità basali; forte ricorso all’autogamia.

Protologo di Salvatore Senis, Maria Pia Grasso e
Gianni Orrù 2008 (Serapias nurrica var. santuingensis):