Ophrys posidonia

Caratteri essenziali distintivi da Ophrys tetraloniae:
pianta alta fino a 60 cm, infiorescenza un po’ più pauciflora con fiori piccoli (quello inferiore piuttosto in alto sullo scapo); sepali appena più grandi (7-12 × 4-6 mm), quasi sempre verdi-biancastri; petali 2,5-5 × 2,5-4 mm, verdi-giallastri. Labello parimenti variabile (fino a 7-10 × 10,5-13,5 mm), raramente subtrilobo e scolopaxoide,  bruno-rossastro scuro al centro e con fascia marginale giallo-verdastra ampia soprattutto nella parte distale; gibbe e macula altrettanto variabili; cavità stigmatica piccola e scura, pseudo-occhi allungati e divergenti in alto. Impollinatore non accertato.

Protologo di Pierre Delforge 2000:

Ophrys serotina

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys tetraloniae: il confronto è difficile per la frequente presenza di caratteri intermedi, comunque cerchiamo di evidenziare i caratteri morfologici che sembrano più ricorrenti negli esemplari del Centro-Italia, secondo quanto indicato da Demange (2011) e Delforge (2016) (ma Osservazioni sottostanti): fiori più grandi di O. tetraloniae, più o meno come quelli di O. holosericea; sepali da bianchi a rosa, lunghi quasi come il labello, fino a 13-15 mm; petali variabili per forma e colore, ma non cortissimi (2,5-5 × 2-3,5 mm), lanceolati ma spesso a base larga; labello subquadrato (10-15 × 11-17 mm), ma spesso con bordi ripiegati e rigonfio al centro, con gibbe evidenti, più o meno coniche; pelosità marginale completa, notevole in alto, attenuata verso il basso; macula più estesa e molto variabile, spesso bianca o gialla ai margini; campo basale concolore o più scuro del labello, a volte una linea più chiara lo separa dalla cavità stigmatica a cupola alta e stretta, scura.

Descrizione di Fabrizio Cortesi 1910 dagli exsiccata dell’Erbario H. Rolli

⬆︎ In copertina Ophrys serotina. Foto di Giampaolo Picone, Provincia di Roma.

Ophrys tetraloniae

Pianta slanciata, alta fino a 50 cm (lo scapo continua a crescere via via che appaiono altri fiori sommitali, fino ad apparire molto esile a fine antesi), infiorescenza lassa con 3-10 fiori piccoli e distanziati tra loro per il costante allungamento dello scapo. Tepali solitamente biancastri o rosati con venatura centrale verde, più raramente rosa intenso fino a porporino, sepali laterali ovati con bordi revoluti (9-10 × 4-5 mm), il dorsale più stretto e leggermente ricurvo in avanti; petali triangolari arrotondati, vellutati (3-4,5 × 3-4,5 mm, lunghi circa 2/5 dei sepali). Labello molto variabile per forme e colori, quadrangolare o suborbicolare, comunque piuttosto piccolo (7-11 × 8-13 mm), raramente subtrilobo-scolopaxoide, convesso (‘bombato’ nella parte centrale), bruno scuropelosità marginale completa rasa e densa, chiara sulle spalle e brunastra nella metà apicale, bordo glabro rosso-verdastro; gibbosità estremamente variabili (da assenti a minute e arrotondate, talvolta acute); macula brillante in genere piccola e basale, con disegno variabile e bordato da una linea bianca importante, spesso semplice in forma di H o di X, a volte più ramificato (in tal caso la macula appare estesa rispetto al labello); apicolo evidente e multidentato, rivolto in avanti; campo basale concolore al centro del labello o poco più chiaro; cavità stigmatica ampia (a cupola ovoide), verdastra scura come gli pseudo-occhi; ginostemio con rostro breve, ad angolo ottuso col labello. Gli impollinatori sono Eucera fulvescens ed E. inulae (apidi dell’ex-genere Tetralonia). 

Protologo di Walter Paul Teschner 1987:

Ophrys untchjii

Caratteri essenziali distintivi da Ophrys tetraloniae: tepali verdi (raramente biancastri, rarissimi quelli rosei), i sepali 9-13 × 7-9 mm, i petali da molto corti (2 mm) a più allungati (6 mm); labello bruno scuro di forma squadrata, da 9-13(15) mm a 10-14(16) mm, a volte apparentemente scolopaxoide; gibbe evidenti, con faccia interna bianco-verdastra, subacute e divergenti, a volte allungate; pelosità marginale quasi completa, a volte attenuata nella parte distale, e bordo glabro rossastro o giallo-verdastro; macula grande a disegni semplici; apicolo grosso, trasverso, da bi- a penta-dentato; campo basale e cavità marrone o bruno scuro, concolori al centro del labello; ginostemio ad angolo molto aperto col labello.

Ophrys sphegodes s.l.

La descrizione che segue è basata sulle popolazioni del Nord Italia, che fra tutte sono quelle più vicine alla tipica sphegodes (o ‘aranifera’ s.s., Osservazioni), così da evidenziare poi più facilmente nelle singole schede i caratteri distintivi – per quanto definibili come tali – propri di ogni specie. Pianta robusta e slanciata, alta fino a 40(60) cm. Infiorescenza con 2-6 o più fiori di medio-grandi dimensioni, che si decolorano rapidamente dopo l’impollinazione. Sepali verdi o verde-biancastri, ovato-lanceolati (8-14 × 3-6 mm), di rado con sfumature rosso-ocracee; petali molto lunghi, oblungo-lanceolati (4-8 × 2,5-4 mm, oltre i 2/3 dei sepali), verdastri, ocracei o bruno-rossastri più scuri dei sepali soprattutto sul margine, con apice tronco o ottuso e bordi più o meno marcatamente ondulati e subparalleli. Labello ovato o tondeggiante (10-16 × 9-18 mm), di colore bruno-rossiccio, con pelosità più fitta e abbondante nella metà basale, non di rado con margine glabro giallastro; gibbe assenti o ridotte; macula da bruno-rossastra a grigio-bluastra, di solito con disegno a forma di H, spesso semplice e bordato da una sottile linea chiara; apicolo insignificante o di dimensioni ridotte posto in una piccola incisura; cavità stigmatica arrotondata, più chiara al centro; pseudo-occhi grigio-verdastri; ginostemio a rostro più o meno corto, formante un angolo acuto col labello.

Protologo di Philip Miller 1768:

Ophrys araneola

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Ophrys sphegodes:
pianta robusta alta fino a 40 cm, con 4-10 fiori medio-piccoli; sepali lanceolati (8-12 × 4-6 mm) di colore verde chiaro tendente al giallo; petali simili (4-8 × 2-4 mm, lunghi 2/3 dei sepali); labello piccolo (più corto dei sepali: 6,5-9 × 7,5-10 mm), tondeggiante, di colore bruno e con margine giallo più o meno ampio; gibbosità poco marcate o assenti; macula semplice e poco estesa,  a forma di H o anche di ∏, grigio-violacea o bluastra; pelosità submarginale densa, da bionda a rosso-brunastra; campo basale dello stesso colore del labello; apicolo ridottissimo. In letteratura sono citati numerosi impollinatori, come Andrena lathyriA. nigroaeneaColletes cuniculariusOsmia bicolor.

Protologhi di Heinrich Gottlieb Ludwig Reichenbach 1831:

Ophrys argentaria

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Ophrys sphegodes:
pianta piuttosto gracile, alta fino 30 cm, con fiori piccoli e numerosi (fino a 10); sepali verdi, lunghi 8-12 mm, petali 5-8 × 2-4 mm (lunghi 2/3 dei sepali), con bordi molto ondulati e ±giallastri (spesso ciliati negli esemplari maremmani); labello piccolo (5-10 × 6-12 mm), suborbicolare, con colori brillanti bruno-rossastri e margine più chiaro; macula molto grande con vaga forma di H, ma elaborata e frammentata, grigio-bluastra poco brillante e bordata di bianco; cavità stigmatica piccola, stretta alla base, pseudo-occhi verdi cerchiati di biancastro; apicolo ridottissimo; ginostemio inclinato ad angolo acuto sul labello. Impollinata da Andrena fulvata

Protologo di Jean Devillers-Terschuren e Pierre Devillers 1991:

Ophrys brutia

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys incubacea, alla quale è molto simile: se ne distingue per i tepali più corti (i sepali 7-12 × 3-6 mm, i petali 5-7 × 2,5-5 mm); il labello subuguale (10-14 × 11-15 mm) e meno scuro (brunastro); la pelosità submarginale folta è spesso meno scura (bruno-rossastra, a volte più chiara verso il bordo); soprattutto le gibbe sono poco evidenti  o quasi nulle; la macula semplice molto ampia ma meno lunga; campo basale e cavità stigmatica più chiari del resto del labello (giallo-aranciati); pseudo-occhi di color verde scuro, spesso cerchiati di chiaro.

Ophrys classica

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys sphegodes:
fiori di taglia media, disposti in alto sul fusto; sepali 11-14 × 5-8 mm, petali lunghi 7-10 mm, tutti i tepali color verde vivo (i petali con bordi giallastri); labello più ridotto (10-13 × 11-14 mm), convesso e globoso, ma squadrato alla base con gibbosità evidenti; disegno della macula semplice (a H, talvolta a X), di colore bluastro, campo basale più scuro del labello, come la cavità stigmatica, barrata da una linea bruno-rossastra tra gli pseudo-occhi nerastri; ginostemio con rostro più allungato.

Protologo di Pierre Devillers e Jean Devillers-Terschuren 2000:

Ophrys garganica

Pianta robusta e slanciata (alta fino a 50 cm), con 5-15 fiori relativamente grandi e scuri. Tepali ovati, i sepali sempre verdi e largamente lanceolati (8-13 × 4-7 mm), i petali molto grandi, larghi e allungati  quasi come i sepali (8-11 × 3-6 mm), a colori più vivi e scuri (verde-bruno-rossastri) e con bordi ondulati. Labello intero, tondeggiante, allargato (11-15 × 13-17 mm), convesso, con gibbe appena accennate o mancanti, bruno-nerastro con folta e lunga pelosità submarginale e bordi distesi più chiari (giallo-arancio), spesso ondulati; macula ben marcata, bluastra o bruno-violacea, a disegno semplice a X o H, a volte incompleto. Campo basale corto e concolore al labello, cavità stigmatica strozzata alla base e con largo fondo scuro, pseudo-occhi piccoli ma con orlatura evidente, nerastri e poco prominenti; apicolo ridottissimo inserito in una profonda incisione del bordo. Impollinata da Andrena pilipes (syn. A. carbonaria).

Lectotipo di Frère Sennen 1926 (Ophrys passionis)
dall’etichetta stampata nel suo erbario BC:

Nota di validazione di Othmar ed Edeltraud Danesch 1975 del basionimo Ophrys sphegodes subsp. garganica E. Nelson 1962 nom. inval.:

⬆︎ In copertina Ophrys garganica. Foto di Mauro Ottonello, Provincia di Foggia 23-04-2009.