Ophrys flammeola

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys sicula:pianta robusta e slanciata (può superare i 35 cm di altezza); infiorescenza più densa, con 3-9 fiori medio-grandi; tepali più lunghi, i sepali lunghi 10,5-16 mm, i petali 6-8,5 mm; labello ovato, più allungato (11-16,5 × 10-14 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1,20), suborizzontale ma convesso trasversalmente per le mammosità basali abbastanza rilevate, e a volte sinuoso longitudinalmente (con depressione centrale); angolo spalle/asse del labello tra 40 e 47°; retro del labello giallo-(verdastro); lobi laterali falciformi con seni piuttosto larghi e profondi; lobo mediano grande, spesso squadrato alla base e allargato all’estremità; pelosità labellare densa, bruna al centro e di colore rossastro più diluito verso il margine giallo, sottile ma di solito abbastanza evidente; l’ampia parte scura centrale raggiunge i seni e penetra decisamente nel lobo mediano; anche la macula è piuttosto estesa (ma non raggiunge i seni), blu glabrescente, allargata e bilunulata all’estremità; cavità stigmatica piccola con densa pelosità bianca.
Protologo di Pierre Delforge 2000:


Ophrys cilentana

Caratteri essenziali e distintivi da Ophrys exaltata: piante mediamente un po’ meno alte (fino a 40 cm), con fiori di taglia media, in genere di colori smorti, non vivaci. Tepali da bianchi a rosei, raramente verdi; sepali un po’ più stretti (11-15 × 4-7 mm), petali più brevi (lunghi 7-9 mm) e con bordi spesso pelosetti e ondulati. Labello molto scuro, spesso trapezoide, delle stesse misure come in O. exaltata (10-14 × 11-16 mm) e con bordo sottile giallastro; macula come in O. archipelagi. Impollinate da Andrena florentina.
Protologo di Jean Devillers-Terschuren e Pierre Devillers 2000:


Ophrys mateolana

Caratteri essenziali e distintivi da Ophrys exaltata:
piante più piccole (fino a 25 cm), spiga lassa con pochi fiori più piccoli (fino a 5). Sepali di dimensioni simili (12-14 × 7-8) di solito biancastri, petali più corti (lunghi 6-8 mm), con margini ondulati. Labello più allargato e squadrato, come quello di O. archipelagi (10-12 × 14-15 mm); macula dal disegno semplice (H o X) ma spesso fortemente elaborato; apicolo un po’ più lungo, pseudo-occhi spesso grandi.
Protologo di Piero Medagli, Saverio D’Emerico,
Livio Ruggiero e Pasqua Bianco 1991:


Ophrys laurensis

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys sicula: pianta robusta ma molto piccola (massimo 15 cm di altezza), infiorescenza più densa e pauciflora con 2-4 fiori medio-piccoli; sepali più lunghi (11-16 mm), i petali subspatolati (6-10 × 2-2,5 mm); labello oblungo (10-15 × 10-13 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1,15), sinuoso longitudinalmente per mammosità basali accentuate; angolo spalle/asse del labello 45°; solco molto marcato alla base e tra le lunule della macula, ben separate tra loro; area centrale con densa e ampia pelosità bruno-rossastra concolore alla macula (a volte blu-nerastra), spesso con larga ω nella parte distale; bordo giallo piuttosto ampio (2 mm circa). Impollinata da Andrena schulzi.
Protologo di Philippe Geniez e Fréderic Melki 1992:


Ophrys montis-leonis

Caratteri essenziali e distintivi rispetto a Ophrys exaltata:
pianta robusta, con 4-8 fiori grandi, dai colori molto variabili. Tepali a colori vivaci, variabili dal bianco al rosa al rosso-violaceo; sepali ovati (fino a 11-17 × 5-8 mm), petali da oblunghi a strettamente triangolari (7-10 × 2,5-4,5 mm), spesso auricolati, pubescenti o ciliati, con bordi a volte ondulati e a toni più intensi. Labello di forma variabile, da trapezoidale a romboidale a subovoide (10-14 × 11-17 mm), a volte subtrilobato e spesso a bordi rialzati, da marrone a bruno-olivastro, con diffusa pelosità submarginale più chiara e a volte due piccole gibbe acute; macula molto variabile, piuttosto grande, a partire da una forma base di H, spesso con disegni complicati intorno a un ocello centrale, da grigio-violacea a roseo-porporina; campo basale grande e ben definito, concolore o poco più chiaro del centro del labello; cavità stigmatica ristretta alla base, pseudo-occhi grandi, nerastri; apicolo più grosso, spesso triangolare e a volte tridentato, rivolto in basso o in avanti. Impollinata da Colletes cunicularius.
Protologo di Othmar ed Edeltraud Danesch 1972 (pro hybr.):


Ophrys lepida

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys corsica: pianta abbastanza robusta ma piccola (alta fino a 25 cm); brattee nettamente più lunghe dell’ovario. Infiorescenza densa, con 4-8 fiori medio-grandi. Sepali 8-13 × 5-6, petali 5-6 × 1,5-2 mm; labello più grande, da ovato a quasi orbicolare (12-15 × 9-14 mm, rapporto lunghezza/larghezza 0,80), ondulato (convesso in senso trasversale e longitudinale), in genere poco genicolato e con bordi sempre leggermente rivolti in avanti; base giallo-aranciata con mammosità poco evidenti, con solco breve ma profondo; angolo spalle/asse del labello ±45°; più ampia la parte centrale rispetto a corsica, bruna o rossastra, talora estesa fino alla piccola bilobatura del lobo centrale, per la maggior parte coperta da una pelosità corta e densa, attenuata nella zona periferica gialla, solitamente con passaggio non brusco tra i due colori; lobi laterali distesi, spesso ben separati da quello mediano, piuttosto grande, proteso in avanti e appena bilobo; macula abbastanza piccola (non giunge mai ai seni), di colore grigio-bluastro o anche più o meno concolore alla pelosità scura che la circonda, con toni rossastri; fascia gialla marginale abbastanza larga (almeno un paio di mm); cavità stigmatica piuttosto stretta, con pelosità corta e biancastra.
Protologo di Sylviane e Jean-Marc Moingeon 2005:


Ophrys liveranii

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Ophrys lepida:
– pianta più slanciata (alta fino a 40-50 cm); brattee subeguali o poco più corte dell’ovario;
– fiori grandi, ma mediamente di taglia un po’ inferiore e più numerosi;
– labello ovato, mai ondulato ma con due mammosità basali abbastanza evidenti divise longitudinalmente da un solco pronunciato; l’ampia parte centrale è bruna e scura, a volte con tonalità rossastre, la fascia gialla marginale è molto più stretta; lobi laterali tendenti ad incurvarsi sotto il piano del labello, che così appare più ‘stretto’; macula glabra e corta, anch’essa a volte con tonalità rossastre.
Protologo di Gianni Orrù & Maria Pia Grasso 2005
(Ophrys subfusca subsp. liveranii):
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Ophrys pseudomelena

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Ophrys sicula: pianta in genere più gracile e piccola, alta fino a 20(30) cm, con pochi fiori appena più piccoli; sepali 6-8 × 4-5, petali 4-6 × 1,2-2 mm; labello leggermente ridotto, orbicolare (10-11 × 10-12 mm, rapporto lunghezza/larghezza 0,83-0,95), non ginocchiato alla base e sub-orizzontale o inclinato obliquamente verso il basso, coperto quasi interamente da pelosità bruna, eccetto i bordi glabri con margine giallo sottilissimo (1 mm di spessore, occasionalmente un po’ maggiore); lobi laterali con seni aperti ma brevi, angolo spalle/asse del labello 65° circa; macula grigiastra a volte lunulata, divisa da un solco longitudinale poco marcato.
Protologo di Lorenzo Lozito, Saverio D’Emerico,
Piero Medagli e Alessio Turco 2012:


Ophrys sicula

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys lutea:
pianta in genere più esile e slanciata, alta fino a 40 cm; infiorescenza con 3-8 fiori più piccoli; ma i tepali simili per dimensioni, a parte i sepali laterali più ridotti (6-10 × 3-7 mm); labello mai genicolato, ±orizzontale o subascendente (spesso solo nella parte distale), meno convesso e meno ampio (8-13 × 7-12 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1 circa), con lobi laterali netti e ben separati (ma non profondi) dal lobo mediano, quest’ultimo piccolo e leggermente bilobato; ampia area centrale bruna che si prolunga fino al lobo mediano a formare una Y o V rovesciata, somigliante a due ‘baffetti’ scuri; fascia marginale gialla meno ampia rispetto a O. lutea (in genere 2-3 mm), macula grande rispetto al labello, circondata da lunga pelosità biancastra; cavità stigmatica più larga che alta, con pelosità densa e rasa; angolo spalle/asse del labello tra 30° e 60°. Impollinatori osservati: Andrena hesperia, A. taraxaci, A. senecionis.
Protologo di Vincenzo Tineo 1846:


Ophrys holosericea s.l.

Abbiamo cercato di evidenziare in questa descrizione tutti i caratteri di questa specie-guida comuni alle diverse ‘specie’ presenti in Italia, al solito mettendo poi più facilmente in risalto nelle singole schede i caratteri distintivi propri di ognuna. Escludendo il rango sottospecifico, tutte queste entità, piuttosto recenti, sono qui trattate a livello di specie, più per facilità divulgativa che per convinzione; per molte di esse infatti sarebbe preferibile il rango varietale. Le misure citate nella descrizione sono tratte da Delforge 2016: 429 sub Ophrys fuciflora (F.W. Schmidt) Moench 1802.
Piante robuste, alte fino a 30(40) cm; brattee più lunghe degli ovari; infiorescenza densa con fiori medio-grandi (fino a 10); sepali ovato-lanceolati (10-14,5 × 5-9 mm), divergenti o piegati all’indietro (specialmente il dorsale), biancastri, rosei o rosso-porporini, quasi mai verdi, tranne che talora nella nervatura centrale; petali molto corti, vellutati e subtriangolari (3-6 × 2-4 mm, lunghi circa 1/3 dei sepali, in rari casi più allungati), ad apice solitamente arrotondato, di colore da roseo a porporino, più raramente variabile dal bruno al giallastro al bianco; labello più largo che lungo (8-13 × 12-19 mm), in genere da trapezoidale a obcordiforme, raramente (sub)trilobo e più allungato, piuttosto convesso, vellutato con pelosità submarginale bruno-rossiccia scura, leggera o nulla nella parte distale, con gibbosità basali abbastanza pronunciate, generalmente pubescenti all’esterno e glabre e più chiare all’interno; macula solitamente grande, allargata dalla zona basale a quella centrale, grigio-bluastra o rossastra, brillante, glabra, molto variabile, di solito con disegni complicati da ocelli e ramificazioni dai bordi biancastri; cavità stigmatica ampia, cupoliforme, con pseudo-occhi nerastri e brillanti; ginostemio con becco corto e acuto, formante un angolo ottuso col labello; apicolo grosso, posto dentro un’incisione sul bordo, rivolto in avanti e in alto, di forma varia (spesso pluridentato). Gli impollinatori più efficienti sembrano le api del genere Eucera e i ditteri del genere Microdon.
Protologo del basionimo di Nicolaas Laurens Burman 1770
(Ophrys holoserica):

Lectotipo secondo Werner Greuter 2008:

Neotipo di Leslie Lewis & Karel Kreutz 2022:


