Ophrys lupercalis

Caratteri distintivi essenziali rispetto alle altre Fuscae:
pianta alta fino a 30 cm; fiori medio-grandi; sepali 11-15 × 4-8 mm, petali 7-10 × 1-2 mm; labello grande, molto più di O. funerea e poco meno di O. fusca tipica (10-18 × 10-16 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1,21), un po’ più allargato rispetto a O. lucifera, alla quale somiglia per il portamento suborizzontale, poco convesso e poco piegato alla base spesso decolorata, e anche per la pelosità distale nerastra omogenea e i lobi laterali spesso ripiegati; anche le lunule maculari sono quasi indivise, ma spesso multicolori, di solito a colori opachi e più o meno macchiettate; rispetto a O. lucifera la macula è più allungata, fin quasi a toccare i seni lobari; retro labellare verdastro pallido, raramente rossastro al centro. Pare accertata la tetraploidia (numero cromosomico 2n = 72). L’impollinatore di O. lupercalis sembra essere Andrena nigroaenea.
Protologo di Pierre Devillers e Jean Devillers-Terschuren 1994:


Ophrys marmorata

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Fuscae:
pianta piuttosto piccola (alta fino a 25 cm), con pochi fiori medio-piccoli posti in posizione apicale sull’infiorescenza; sepali 7-11 × 4-7 mm, petali 5-7 × 1,4-2,6 mm; labello suborizzontale-pendulo, disteso e non ginocchiato, convesso trasversalmente e un po’ depresso centralmente (alla sommità della macula), non profondamente trilobato (8-14 × 7-11 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1,21), con lobi laterali a volte ripiegati e nascosti; pelosità spesso irregolare (‘a chiazze’), bruno-rossastra con tonalità violacee, macula corta e più chiara, bluastra, con lunule divise da un breve solco. Impollinata da Andrena wilkella e A. flavipes.
Protologo di Gundel e Wolfram Foelsche 1998:



Ophrys obaesa

Caratteri essenziali distintivi rispetto alle altre Fuscae:
pianta piccola (alta fino a 20 cm), con fiori medio-piccoli appressati verso la sommità dell’infiorescenza; sepali 7-13 × 5-9 mm, petali 5-6 × 1,5-2,5 mm; labello suborizzontale, disteso e non ginocchiato, leggermente convesso trasversalmente, poco profondamente trilobato, allargato nella parte centrale ma comunque ridotto (9-13 × 7-10 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1,23); le mammosità basali e maculari ben rilevate provocano una depressione nella parte centrale del labello, a cui segue una nuova brusca elevazione dalla base del lobo mediano, che appare rigonfio, quasi a nascondere i lobi laterali, ribattuti in basso; pelosità bruno–violacea irta e irregolare; macula corta e larga, grigio-bluastra a riflessi metallici (a volte con bordo rossastro); lunule divise da un solco breve ma profondo; bordo del labello irregolare e poco visibile, spesso assente; retro labellare verde-biancastro, spesso sfumato di porpora al centro. Impollinata da Andrena flavipes e A. sericata.
Protologo di Michele Lojacono Pojero 1908:


Ophrys ortuabis

Caratteri distintivi rispetto alle altre Fuscae: pianta piccola (sempre meno di 20 cm di altezza), con pochi fiori piccoli; sepali 8-9(11) × 5-6(7) mm, petali 5 × 1-2 mm; labello tra i più piccoli nella sect. Pseudophrys, più o meno come O. funerea (7-10 × 7-9 mm, rapporto lunghezza/larghezza 1,12), piano e suborizzontale, lievemente convesso trasversalmente, con bordo evidente e non proprio sottile, giallo-verdastro o -rossastro, e seni dei lobi ben marcati; lobi tronchi o arrotondati, il mediano più lungo dei laterali; mammosità basali pressoché assenti; pelosità bruno-rossastra scura, densa e ordinata, chiara soltanto nella parte basale e intorno alla cavità stigmatica, a volte attraversata da una barra rossastra; macula piuttosto corta e larga, con lunule di solito grigio-bluastre e ben definite, con solco limitato alla metà superiore. Impollinata da Andrena hypopolia.
Protologo di Maria Pia Grasso e L. Manca 2002:


Ophrys expansa

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys neglecta e a O. tardans: fiori mediamente più grandi (labello lungo fino a 12,5 mm e largo fino a 17 mm); macula sempre ampiamente dilatata nella parte centrale del labello, scutiforme e a volte frammentata; ampia fascia gialla marginale del labello sempre presente (a volte il labello di O. tardans è tutto scuro).
Protologo di Febo Lumare e Piero Medagli 2018:
(Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta var. expansa)
Ophrys tenthredinifera Willd. subsp. neglecta (Parl.) E.G. Camus var. expansa Lumare & Medagli, var. nov.
Descriptio et Diagnosis: plantae robustae, (12-16) cm alta in densa communitate, usque 25 cm singulares herbae; folia basalia 5-6 ovata-lanceolata, viridi-flavescentia; 1 folium caulem amplexum, albo-viride. Bractea longior quam ovarium, viridi-flavescens, rosacea vel rubescens et fere concolor sepalis. Flores 2-4 in plantibus communitatis, usque 7-8 in singularibus herbis. Flores maiores quam neglectae sed etiam quam tardantis: bractea (25,2 × 9,3) mm; sepalum medium (12,8 × 7,8) mm; sepala a lateribus (13,8 × 8,1) mm; petala (6,2 × 4,2) mm; labellum (12,4 × 16,9) mm. Macula expansa (quae potest confundi pro tardante), scutiformis, in medio varie granosa vel unica, griseo-fusca, marginibus luteo-subalbis in medio subfuscis, simplis vel duplicibus; macula frequenter fracta, ut in fragmentis dissolta. Staminidia conspicua (94 % exemplarium). Labelli basis area effectu neglectae, appendix ut in neglecta et dissimilis ab tardante (scutiformis, sursum spectans, acuto angulo, rotundis marginibus). Floret una cum neglecta, ab initio Martii ad medium-ultimum Aprilem, pro anni tempore.
⬆︎ After F. Lumare & P. Medagli, 2018: Una nuova entità salentina, Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta var. expansa, a confronto con Ophrys tardans. – GIROS Orch. Spont. Eur. 61 (1): 30-31.

Ophrys grandiflora

Rispetto a Ophrys neglecta ha portamento un po’ più robusto e fiori più grandi; labello più grande anche rispetto al tipo (lungo 13-20 mm), più disteso (meno convesso) e trapeziforme, con spalle quadrate e gibbe appena accennate; pelosità densa, la parte centrale bruno-scura molto meno estesa rispetto a neglecta, quella submarginale più larga e giallo-verdastra; cavità stigmatica bruno-olivastra come il campo basale. L’impollinatore sembra essere Eucera nigra.
Protologo di Michele Tenore 1819:


⬆︎ in copertina O. grandiflora. Foto di Massimo Puglisi, Provincia di Palermo 05-04-2016.

Ophrys neglecta

Pianta alta fino a 30(40) cm, con 2-5 fiori di taglia medio-piccola, brattee poco più lunghe dell’ovario. Sepali ovati-ellittici ‘a cucchiaio’ (10-11 × 7-9 mm), arrotondati alla sommità, rosei con linea longitudinale centrale verdastra; petali triangolari (3-5 × 2-4 mm) e spesso auricolati, concolori ai sepali o spesso di toni più intensi. Labello con spalle piuttosto rialzate e bordi latero-distali spesso ripiegati all’indietro, nella parte basale munito di gibbosità glabre appena accennate o a volte più ‘staccate’, più o meno convesso e a volte trapezoidale, in genere non più lungo di 11 mm (spesso 13-15 mm in O. tenthredinifera); al centro bruno scuro con pelosità più densa ai margini e che sfuma verso il bordo in una fascia gialla piuttosto larga, appena vellutata; macula piccola, spesso contornata da una linea biancastra; apicolo grosso, eretto, sormontato da un evidente ciuffo di peli lunghi e folti da giallastri a rossastri (più lunghi che nel tipo); ginostemio corto con rostro appena accennato, cavità stigmatica bruno-rossastra come il campo basale, munita di pseudo-occhi scuri e spesso allungati. Probabili impollinatori Eucera clypeata ed E. oraniensis..
Protologo di Filippo Parlatore 1860:

URL:https://www.biodiversitylibrary.org/page/6088362#page/554/mode/1up

Ophrys normanii

Caratteri distintivi rispetto a Ophrys neglecta: se ne differenzia per l’altezza spesso maggiore (fino a 50 cm), le brattee verdi chiare con apice rosato, l’infiorescenza piuttosto densa, con 3-7 fiori molto più grandi, a cominciare dai petali (4-6 × 4-6 mm), di un rosa-violaceo più intenso di quello dei sepali, sfumati spesso di bruno-verdastro; labello trapeziforme, il più grande tra le Tenthrediniferae (15-24 × 14-25 mm), nella parte centrale bruno scuro e vellutato, verso i bordi fitta pelosità più chiara (giallo-brunastra), macula ridotta limitata alla parte basale, campo basale e cavità stigmatica quasi neri, più scuri che in neglecta; ginostemio breve e acuminato. Impollinata dal bombo Psythirus vestalis.
Protologo di Jeffrey J. Woods 1982:



Ophrys tardans

Pianta di aspetto intermedio tra Ophrys neglecta e Ophrys candica; brattee spesso colorate (concolori ai sepali); infiorescenza piuttosto densa, con 3-7 fiori grandi, più simili per dimensioni a quelli di candica; tepali come in neglecta, i sepali 10-15 × 6-11 mm, i petali 3-4,5 × 2,5-3 mm.
Dettagli caratteristici del labello (9-15 × 12-20 mm):
– predominante la forma trapezoidale, rara quella quadrata o ovoidale;
– estesa pigmentazione bruno-rossiccia (come in candica), quasi mai presente la fascia gialla marginale come in neglecta;
– pelosità labellare evidente, sui margini inferiori quasi sempre rasa come in candica, raramente lanosa come in neglecta;
– macula ampia (come in candica), da quadrangolare a scutiforme, scura al centro e orlata di una fascia bianca-giallastra;
– apicolo di forma variabile, ma mai tondeggiante come in neglecta;
– campo basale quasi sempre grande e spesso con linea perimetrale completa a forma di doppia V (come in candica), brunastra all’interno e bianco-avorio all’esterno; rare sono altre forme o dimensioni più ridotte;
– staminodi in prevalenza più piccoli rispetto a candica e quindi poco visibili;
– cavità stigmatica di solito piuttosto bassa, in complesso poco significativa.
Probabile impollinatore Eucera taurica.
Protologo di Othmar ed Edeltraud Danesch 1972:
(Ophrys ×tardans)


Ophrys bertolonii

Pianta snella, alta fino a 25-30 cm, infiorescenza pauciflora (2-8 fiori grandi).
Sepali ovato-lanceolati 13-18 × 5-8 mm), bianco-rosei o rosati, raramente verdastri (ma nervature verdastre spesso presenti), generalmente piegati all’indietro; petali strettamente lanceolati (8-12 × 2-4,5 mm), roseo-porporini e comunque a colori più intensi rispetto ai sepali, acuti, a bordi diritti (raramente un po’ ondulati), leggermente ciliati, subparalleli. Labello intero e allungato (lungo 13-19 mm), più o meno rettangolare, nerastro, quasi sempre insellato all’altezza della macula, a margini revoluti, con pelosità marginale e centrale lunga e densa, molto scura, a volte con toni rossastri; macula intera, in posizione medio-distale, scutiforme o a ferro di cavallo, brillante, da blu a rosso-violacea; campo basale scuro come il labello e non delimitato; cavità stigmatica più alta che larga, quadrangolare con strozzatura sopra gli pseudo-occhi nerastri, globosi e prominenti, per cui questi sono spostati verso la base del labello e non sulle pareti della cavità; apicolo grosso, inserito in una profonda incisura, verde-giallastro, ottuso, rivolto verso l’alto o in avanti; ginostemio a becco allungato e acuto, formante un angolo retto col labello. Impollinata da api appartenenti al genere Megachile o Chalicodoma (M. parietina, M. pyrenaica).
Protologo di Giuseppe L. Moretti 1823:

